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      Tu credi che il piacere e la lascivia siano fattori di grandezza individuale, ma, così pensando, tu sei un forsennato.
      E. Panzacchi a Gabriele - in Nuova Antologia, 1900
     
      Ancora una volta la gente a modo mi dirà: «Tu hai mille volte ragione nella sostanza, ma nella forma tu sei eccessivo; tu riusciresti più efficace se tu fossi meno violento».
      Ohimè! Dunque potrebbe un tartarino camuffarsi da eroe-ammazza-re e ammazza-papi; potrebbe un tirchio darsi l'aria del serafico fraticello; un cantorino potrebbe proclamarsi uguale al divino cantore della Commedia, e non potrebbe un galantuomo bastonare quel falso eroe, prendere a pedate quel falso san Francesco, esporre al pubblico disprezzo quel cantorino?! Ma questa è la logica di coloro che mai non fûr vivi, a Dio spiacenti ed ai nemici sui. - Là dove le leggi non minacciano - come dovrebbero - la pena della gogna contro cotesta abietta genia di ciurmadori, è necessario che i galantuomini riparino al difetto delle leggi, inchiodando essi alla gogna cotesta genia. Per altro, Cristo - che pure era il mansuetissimo - non discacciò dal tempio, a colpi di corda, quelli che lo profanavano? - Ciò vuol dire che vi hanno dei casi in cui l'uso della violenza s'impone come una virtù cristiana.
      Ladenarda
     
      Temevo che, da un canto, la vecchiezza e, dall'altro, la malferma salute non mi lasciassero compiere il voto da me fatto alla patria diletta, quello, cioè, di strappare la maschera di «grandi uomini» ai tre più sfacciati e più celebrati frai contemporanei ladri di gloria, falsatori, deviatori e snervatori della nazionale letteratura.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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