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      Egli è, infatti, un fenomeno unico nella storia, la quale non ci porge nessun esempio d'una rinomanza rapida e grande come la sua. Frai ciarlatani più favoriti dalla fortuna non troviamo alcuno che siasi fatto celebre magnificando qualche sua qualità negativa, come ha fatto e fa Gabriele; tutti, invece, si sono studiati e si studiano di apparire possessori di qualità positive, fra le quali principalissima quella della mascolinità, vuoi delle membra, vuoi dello spirito, vuoi del sapere, vuoi dei sentimenti, vuoi del coraggio, vuoi del sesso, chè - per quanto ciarlatani - avrebbero preferito e preferirebbero morir d'inedia, anzichè vivere lucullianamente, derogando alla loro mascolinità. Sin qua s'erano visti degli esempi logici, e perciò spiegabilissimi, di donne aspiranti alla mascolinità, se non a quella impossibile del sesso, almeno a quella dei pensieri e delle opere, giacchè la mascolinità è superiorità vera rispetto alla femminilità, e ogni donna, se lo potesse, baratterebbe il suo sesso a qualunque condizione, pur di provare la gioia di sentirsi maschio. Gabriele ci offre - ahimè! - l'esempio opposto: egli è felice di pensare, agire e scrivere come una femina. Il suo corpo - per quello che appare - si direbbe virile, ma l'anima sua è essenzialmente muliebre, con questo di più, che il suo corpo - per virile - è meno completo della sua anima, che - per muliebre - è completa; onde è accaduto che, asservito a cosiffatta anima, non avendo da contrapporle che una scarsa o dubbia virilità fisica, anche il suo corpo ha finito per mulierizzarsi del tutto, e di ciò fanno fede inoppupugnabile i suoi boudoirs.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





Gabriele