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      Ciò equivale a credere, per esempio, che un majale possa provar nausea della sua vita di majale e che, perciò, pensi di uscirne per viverne una migliore! Ohimè! e vi hanno dundi quelli ai quali pare possibile che un individuo - chiunque esso sia - bestia od uomo, - possa cambiare la sua natura! Tanto varrebbe ammettere, non solo che un porco possa diventare un cane o un asino o altro animale, a sua scelta, ma ancora che una femina possa, a voler suo, diventare un maschio. Costoro, dunque, non sanno che, per liberarsi dalla sua sensualità animale - (sarebbe meglio dire, determinando, sensualità porcina) - il D'Annunzio avrebbe dovuto, o dovrebbe fare una cosa impossibile, eliminare, cioè, i due ostacoli che egli porta fatalmente con sè: la sua imperfetta organizzazione fisica e il suo assoluto difetto di un'anima morale; in altre parole, egli sarebbe dovuto diventare o dovrebbe diventare un essere fisiologicamente completo ed eticamente sano, il che gli era e gli è assolutamente impossibile. - Sì; la lettura dei romanzi russi - (tutte le donne e tutti i deboli vanno soggetti al fascino dell'imitazione) - lo trascinò ad imitarli: ma non riuscì che a farne la parodia. L'Innocente, Giovanni Episcopo ed anche il Poema Paradisiaco non sono Bontà, ma trucchi di bontà; accozzi di periodi e di versi, in cui le parole, che vorrebbero esprimere la bontà, non sono che una verniciatura sopra del legno putrido, e a traverso la quale la putredine, qua e là, fa capolino. Ecco qui, per esempio, «Panphila» del Poema Paradisiaco.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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