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      - Chi, dopo il bellissimo Adone, era degno d'essere baciato in bocca da Venere tutta nuda, se non il bellissimo tutto-nudo Gabriele?
     
     *

      E dopo il grappolo di Bacco e il bacio di Afrodite, il nostro minuscolo superuomo - (egli non ci dice se nudo com'era, o vestito) - con dei «fidi compagni».... - (Chi fossero costoro egli tace, ma di sicuro li aveva presi in prestito, e forse anche a nolo, da Federico Nietzsche) - egli veleggia verso «l'Ellade santa» - Non la cercate sulle carte geografiche: l'Ellade santa è l'Ellade dei superuomini; ed è detta santa pel semplice motivo che essa sa fare dei miracoli, frai quali - come no? - quello di ridare la chioma allo schiomato Gabriele, giacchè un superuomo senza capelli sarebbe frai Greci causa di riso inestinguibile. E poi, concepite un superuomo dalle «diecimila anime» colla zucca lucida e tersa come una palla di bigliardo? Quale dei giovani raffigurati negli «eterni miti ellenici» è senza capelli? E poi, oh che non ce lo dice egli stesso che egli si era visto «tutto bello, perfettamente bello»? E poi e poi, non andava egli alla conquista di Elena già furiosamente amata da Paride capelluto? - Dunque è assodato: la più bella, aurea, folta e ricciuta chioma, da fare invidia a tutte le acque Migoni che si smerciano nei due emisferi, ornava il cocuzzolo del Divo il giorno - dico meglio - la notte che, coi «fidi compagni» tolti a nolo dal Nietzsche, sciolse le vele della sua nave verso l'Ellade santa. Alla quale, per propiziarsela, rivolge da lontano le sue parole così:


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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