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      .. - (lo spirito di vino di cui egli era pregno) - arguto rispose - senza sapere neppur lui quel che si dicesse - : ma quello stolto dello struzzolo m'ingolla il libro e le pietre. - Stolto lo struzzolo? Oh! perchè mai lo struzzolo, che è uno struzzolo, sarebbe stolto, se la sua natura è quella di ingollare bellamente checchessia? Oh che gli struzzoli suoi entusiasti lettori non hanno ingollato e non ingollano tutte le puerili sciocchezze che ei si lasciò scappar dalla stupida penna? E oserebbe egli chiamarli stolti per questo? E gli struzzoli miei ammiratori?.... Ma il mio discorso sulle tre pietre lo aveva animato. Non più sembrava timido... anzi indovinavo in lui non so che tenerezza protettrice e il desiderio ch'io gli parlassi dei miei guai...., della mia perduta Capponcina, come se egli fosse in grado di farmela riavere, il bambinone! Eppure - chi lo crederebbe? - egli mi ripetette una parola antica con nobiltà davvero meravigliosa, o, per lo meno, sorprendente in un contadino: «Acciocchè tu più cose possa, più cose sostieni». Anche Don Chisciotte, buon'anima sua, ne sballò molte di simili. Quanta sciocchezza in cotesta parola antica!...- Ma, di grazia, è una parola, o non piuttosto un discorso? - Ma appunto perchè sciocca, quella parola oggi la scrivo qui, in Arcachon, sul muro della mia casa straniera, affinchè gli sciocchi, leggendola, dicano di me: che gran filosofo! - Giovannino fece l'atto di alzarsi.... (ma, si alzò egli, poi, o non si alzò? - Non so dirvelo, ma so che egli fece l'atto di alzarsi); .... mi prese per mano e mi disse: Vieni ora a vedere che ho preparato per te quando tu lo voglia.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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