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      Il babbeo! Ma io lietamente, sì, lietamente gli dissi: Non potrò venire se prima non abbia uccisi tutti quei mostri che sai: mi bisogna ancora andare alla guerra. - Se aveste visto la boccaccia che egli mi fece di fanciullo spaventato, atterrito! I mostri che sai! - Quali mostri? pareva, intanto, che egli mi chiedesse. - I mostri ch'io so!? -Veramente le imprese contro i mostri oggi non usano più; esse furono fatte e consumate dai paladini di Carlomagno.... E poi, quando mai ero io stato alla guerra? E allora, perchè gli avevo io detto: Mi bisogna ancora andare alla guerra? Ma se la guerra non l'aveva combattuta neppure il leone Giosue, che, a parole, era sì bravo da uccidere non so quanti tedeschi, quanti tiranni, quanti re, quanti pontefici, e aveva finito per far ridere fin gl'intrepidi Svizzeri del Papa-Re? - Giovanni si volse per passare nello stretto andito, mostrandomi le spalle. Allora - udite! udite! - si creò nell'aria uno di quegli attimi di silenzio che serrano il capo di un uomo come in una massa di ghiaccio diafano.... - Bella, neh?, quest'immagine! Ma, per carità, non mi chiedete ciò che essa significhi..... Che cosa è il capo d'un uomo serrato in una massa di ghiaccio, se non una massa di ghiaccio che serra il capo d'un uomo, forse colpito da meningite? - Ma io dico ghiaccio diafano, attraverso il quale il capo del disgraziato che vi è dentro può da chiunque esser visto. Il che deve essere un magnifico spettacolo. E che cosa sono gli attimi di silenzio che si creano nell'aria per serrare in una massa di ghiaccio diafano il capo d'un uomo?


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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