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      «Tre streghe avevano predetto a papà la morte per non so quale giorno di luglio. Papà è superstiziosissimo... - (in grado superlativo come si conviene a un superuomo) - e fece testamento. Avvicinandosi il detto giorno, cominciò ad avere delle super-apprensioni. Giunto il dì predetto, trovandosi egli a Firenze e stando fermo davanti ad un edifizio in costruzione, un mattone cadde dall'alto e gli sfiorò la fronte. Papà ne ebbe superspavento; pensò alle streghe e tornò a casa pallido come un super-morto. A mezzanotte cominciò ad esser posseduto da una commozione di nuovo genere...»
      Qui Gabriele-figlio si ferma per darci il tempo di meditare sulla commozione di nuovo genere. Trattavasi, infatti, di una super-commozione allo stomaco, cagionata dalla super-paura. Immaginate: tutta la notte fu un via-vai del superuomo dal letto al numero cento, e viceversa. - Ma allora, anche i superuomini fanno, per lo meno, la cacca.
      IN CHE MODO IL VAPPO SCARFOGLIOspezza le sue lance combattendo pel bel Gabriele
      Alla Renaissance di Parigi erano cominciate le rappresentazioni di La ville morte, giusto quando la città «cervello del mondo» era sossopra per lo affare-Dreyfus ed Emilio Zola aveva lanciato alle quattro plaghe della terra la sua famosa lettera «J'accuse». - Era ben naturale che cotesta lettera del più grande - o del creduto più grande - romanziere della Francia in difesa di un innocente attanagliato dall'allora onnipotente militarismo francese, che lo voleva morto, sollevasse dovunque un immenso interesse e che ogni altro fatto passasse in seconda linea.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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