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      Siccome mi sembrava di essere costretto a traversarlo, così rimasi tutto meravigliato; quando mi accorsi che dall'altra riva un giovane mi guardava e di tempo in tempo mi faceva segno di passare il fiume senza timore. Gli feci comprendere che io temevo di essere trascinato dalla corrente, benchè le acque erano limpide. Subito il giovane si slanciò sul fiume e sano e salvo arriva all'altra sponda. Lo guardo, ed oh meraviglia ! non era affatto bagnato. Egli portava una veste color di porpora con un cordone bianco alla cintura. Aveva i sandali uniti al collo del piede con un nastro turchino: il resto delle sue gambe erano nude; la sua testa era coperta da un berretto giallo con una penna bianca che gli cadeva sulla spalla destra. Teneva nella mano destra una canna color turchino lunga circa due metri. Aveva la barba bionda, divisa in due parti del mento, i capelli e i baffi lunghi, ma bene accomodati, gli occhi castagni, il colore naturale e di alta statura. La sua fisonomia era sì maestosa che lo credetti il più bello degli uomini. Dopo averlo considerato attentamente gli dissi: - Come avete potuto passare questo fiume ed uscire senza essere bagnato affatto? - Come! mi rispose, tu devi sapere che l'acqua di questo fiume non si attacca che alla carne e alle vesti immonde. Tu temi passarlo, perchè non sei perfettamente puro. - Che cosa volete intendere, replicai io? - Nota bene, mi rispose, tu temi ciò che è limpido e non temi ciò che è torbido. Le acque chiare mai depositano immondezze; le torbide insudiciano tutto ciò che toccano.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96