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      Tutto ciò mi fa credere che voi siete piuttosto un essere divino che mortale. Sarei molto contento di sapere chi voi siete, e qual'è la vostra dimora, poichè qui in questo prato non scorgo che il cielo azzurro e la verdura. - La mia dimora, essa rispose, è là, dove regna il Padre mio.- E vostro padre dove regna - Sopra e sotto questo prato. - Non comprendo questo linguaggio sì misterioso. Ma ditemi di grazia chi vi ha confidato questo meraviglioso gregge? - È il mio stesso Padre. - E come è che queste pecore sono sì bianche che non hanno alcuna macchia nel loro corpo? - Questo è perchè sono state nutrite nei pascoli eccellenti, i quali hanno donato loro queste bellezze. Mai le passioni della terra hanno arrecato danno alla loro natura. - E che cosa significa la corona che portano sulla testa come voi? - Che mio Padre le ama, come io stessa le amo. - Perchè quelle che stanno al vostro fianco portano un giglio sulla fronte? - Perchè esse mi hanno amato più delle altre e per ricompensarle ho voluto distinguerle dando loro un giglio ch'è il mio fiore prediletto. -
      Alzando gli occhi al cielo fece tre passi indietro e disse: - Allontaniamoci da questo cadavere immondo. Vedo in cielo un uccello. Ci allontaniamo venti passi e le bianche pecore ci seguono. - Frattanto l'uccello si precipita sul cadavere del serpente, lo prende co' suoi artigli, lo solleva tanto alto in aria che subito disparve davanti ai miei occhi. Meravigliato di vedere un uccello sì enorme, domandai di quale specie fosse.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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