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      La beatissima Vergine stava colla testa alzata e colle mani aperte in atto di preghiera, e alquanto abbassandole, tutta mesta e addolorata così soggiunse: «È infinita la misericordia del Padre mio, ma le iniquità degli uomini l'hanno provocato a sdegno e chi lo trattiene è la presenza di me e dell'amato figlio». Qui resta di parlare e la Grotta ritorna nella sua naturalezza e di nuovo si rimise a sedere sulla pietra. Lo spirito delle ossa prosegue il suo discorso.
      «Era d’uopo che il mio 16.° rampollo risorgesse fra i popoli, come parlarono le scritture fin da secoli sopra secoli. Io fin dalla sua prima infanzia supplicai nella Corte celeste, acciò fosse preparato e protetto dall'Altissimo. Fui esaudito. Fu guardato con occhio di pietà giù nel deserto fra le tenebre, motivo per cui fece scendere il suo servo sotto sembianza di religioso mortale a dotarlo di quelle virtù che gli hanno fatto strada alla grazia. Fu messa a prova la sua fede per il corso di venti anni; fra mezzo alla corruzione degli uomini è vissuto secondo gli ordini, e secondo come parlano le scritture. Il suo sangue fu sconosciuto da tutti. Fu privo di titoli e tenui sono stati i suoi mezzi, ma grande ed abbondante è stata la sua fede. Dalle tre rivelazioni e dai tre viaggi fatti a Roma ha dimostrato la sua obbedienza senza adombrarsi di un minimo sospetto. Anzi si è fortificata sempre più la sua fede colle ripulse degli uomini. Qui si è ritirato obbediente ai comandi del servo di Dio».
      A queste parole si alzarono tutti e fecero un inchino profondo al Frate.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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