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      Il mistero del mio cangiamento non evvi del tutto oscuro: chi più chi meno tutti sapete in buona parte qualche cosa. Sicuro che il dover pretendere che tutto quello che si racconta del mio successo, debba essere creduto non intendo, ed il pretenderlo sarebbe una stoltezza; anzi una vera e propria temerità ma però vi prego che questo non lo prendiate per favola, come tanti lo prendono; questo, miei cari, ve lo dico seriamente. Statevene in guardia di tutto quello che vi prevengo, che mal non farete; l'esecuzione lasciatela regolare dalla provvidenza e dal tempo; ma però vi prego che vogliate perseverare per quanto sia possibile in quella buona fede che ha commosso il mio e il vostro cuore, e che ci ha riscattati alla giustizia degli uomini e di Dio. Io non voglio credere e nemmeno supporre che questo amore ed affezione che dimostrate voi tutti su di me non venga prodotto da fanatismo, come tanti lo vogliono, e non come il credo e lo voglio io, che solo il bramo per effetto di spirito religioso, di amore, di fede, di attaccamento, di amicizia fraterna ed animo di carità cristiana. Di questo non ne dubito neppure per ombra; ma però bisogna che io vi dica che ve ne sono taluni fra di voi che non sono ancora del tutto convinti del mio modo di dire e di operare, per cui tengono il loro pensiero indeciso e sospeso in due punti, e non sanno di questi a quali possono apprendersi. No, miei cari, non spetta a me il dover dire che prendiate quello del credere, ma dico che spetta a voi a ponderar bene la cosa e decidere.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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