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      È un grave delitto del mio codice di disciplina il disertare dai doveri della prudenza e del rispetto. È reità di dimissione assoluta dai ruoli delle mie milizie l'insubordinazione e l'incuranza ai doveri del proprio ufficio. La gente di malumore è rigettata dal mio servizio, e ritenuta indegna di militare sotto la mia bandiera. Io sono amico di chi ama la pace, teme Iddio ed ama il suo prossimo.
      Oggi che mi presento a voi, chi io mi sia, mi vedete, e non è d'uopo chiedere a me quello che non avete dritto di chiedere, cioè il prodigio, il miracolo, il veggente ed altre vili curiosità, tutte parto d'infedeltà, d'indiscretezza e di studiata malizia di Satana.
      Le opere sono gli attestati che confermano la mia Missione e mi autorizzano a dover seminare frutti di ogni buon principio.
      Le avversioni che fin qui ho avute, e mi prepara per l'avvenire il mondo, sono cose di poco rilievo di fronte a quel potere immenso, che io dissi più volte nei miei scritti, essere a me favorevole.
      Io, miei cari, sono come un albero in cima a un monte, combattuto dai venti, e imperversato dalle tempeste, ma barbicato in forte e profondo terreno, che altro danno non risente dall'infuriare e imperversare dei venti, che maggiormente profondarsi nelle sue radici e dilatarsi colla vegetazione dei suoi frondosi rami. Tale sono io nell'avversione che a me fa il mondo.
      La mia base è profonda, la mia sommità è elevatissima, e le mie fronde si spandono immensamente di giorno in giorno nella sua vegetazione, che l'ombra delle medesime fra poco sovrasta a tutte le altre piccole fronde che sotto di esse rimangono.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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