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      Contuttociò fiducente in Dio senza alcun timore proseguo il mio cammino per questa tenebrosa selva, e di quando in quando mi trovavo sperso e intricato fra pruni, roveri e boscaglie, chè dubitavo di non più doverne sortire. A un tratto mi armavo di fede e di coraggio, e ogni sforzo ogni ingegno adoperavo, chè finalmente mi trovavo libero e franco nel mio intrapreso cammino.
      Prendo la salita di un colle, poi scendo al basso in un'altra più oscura valle di quella dove avevo trovato le già dette fiere. Qui lo stupore, la paura e lo spavento mi assalì all'estremo in vedere questa oscura valle ricoperta aggremita di piccoli e grossi serpenti che contro a me tutti venivano facendo un sibilìo d' inferno. Io a così orribile vista rimasi atterrito e vinto in tal modo che altro scampo non credei trovare che quello di raccomandarmi altra volta a Dio dicendo: - Dio mio, così mi ritrovo, per le mie malvagità. Voi mi avete salvato dalle crudeli zanne delle rapaci fiere, ora mi divoreranno questi velenosi e maligni serpenti; Dio mio, salvate l'anima mia. - E così dicendo mi copersi il capo con un mantello che avevo, e per non vedere lo spettacolo di me stesso mi gettai per terra, dandomi preda di questi arrabbiati e velenosi serpenti, che da ogni parte a me venivano contro. Appena che io mi fui gettato per terra, odo una voce che mi dice: - Alzati uomo dal tuo avvilimento e noi riconosci che qui siamo venuti in tua difesa a cavarti da questa oscurissima selva e liberarti dal pericolo in cui ti trovi di essere divorato da questi serpenti.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





Dio Dio Dio