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      Detto ciò, cala alquanto dalla sua nube al disopra della Piramide e consegna questa piccola bandiera all'uomo venerando che teneva in mano il pastorale. Poi elevandosi per l'aere (unitamente alla sua candida mula) entro la risplendente nube, in un momento si sollevò ad una grande altezza, che male appena la vedevo cogli occhi, e così sparendo lasciava l'aere nuvoloso e denso. E ad un tratto al disopra della Piramide scoppiano sette grandi folgori, uno dei medesimi mi sembrò che mi colpisse nella testa rovesciandomi come morto a terra. Nell'atto mi desto; e mi trovai essere fuori dal posto ove io dormivo, ed il rumore della testa non mi è ancora passato. Forse dipenderà dalla prevenzione della percussione improvvisa di dette folgori. Quest'effetto non saprei come si producesse in me, se non che per la viva immaginazione del sogno. In altro modo io non saprei come pensarla. Ai moralisti lascio di studiare su ciò, se sotto tali fenomeni di un ordine morale e sopranaturale esistano o no tali cose. Io solo, vi dico (come altre volte ho ridetto) che per me tutto è mistero, tutto è opra della mano divina che col pennello del sogno e della visione vuol dipingere agli uomini l'orribile quadro della inesorabile sua irata giustizia.
      Questo misterioso sogno di più mi ha portato alla memoria altri sei sogni, fatti in diverse epoche nella mia vita giovanile fino ad oggi, e tutti contengono, secondo il mio poco conoscere, il medesimo mistero, ed abbracciano su per giù la medesima sostanza: pure di questi voglio fare una descrizione a tempo debito per poi farne un confronto, se questi sette sogni sono un tessuto, o no, della mia vita passata presente e futura, col contenuto di tutto l'avvenire delle vicende umane.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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