Pagina (92/96)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      12. Ma come non dovrei, mio Dio, sopportare in questo mondo pene strazianti, mentre m'avete palesato che da per tutto incontrerò la miseria, la tribolazione, il martirio? Voi mi avete intrecciato, e messa sul capo una corona di spine acutissime.
      13. Signore, voi mi vedete: il mio cuore è diventato una fornace d'amore che brucia per voi, per la fede, per la carità e per la giustizia. Io non amo e non desidero altro in questo mondo, che possedere il vostro cuore, l'acquisto della fede, l'adempimento dei doveri di carità e giustizia.
      14. Ecco i soli tesori del mio cuore, e non potrei farne un dono ad altri che a voi, che per un eccesso della vostra bontà, me li avete dati; e privarmene sarebbe lo stesso che togliermi la vita.
      15. Tutti i tesori della terra io non li stimo, anzi li ho in orrore, perchè sono nemici giurati dell'anima mia. Desidero essere il più povero e il più miserabile degli uomini come sono, anzi che il principe più potente della terra, come volete che io sia.
      16. Io so, mio Dio, che tutti quelli che desiderano il potere del mondo per godere a bell'agio le comodità della vita, sono nemici mortali della vostra giustizia. Voi date, mio Dio, la potenza agli uomini sulla terra, affinchè ne usino solamente pel bene di tutti.
      17. Mio Dio, voi vedete che tutti i miei lamenti e suppliche non procedono che dal desiderio del mio cuore afflitto e sospinto dall'amore della fede, della carità e della giustizia. I miei lamenti non sono che un continuo rimprovero che faccio a me stesso, e a quelli che profanano questi santi principii.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





Dio Dio Dio Dio