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      Acciò che questo nostro misero corso non trapassi indarno.
     
      76. La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
     
      77. Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento.
     
      78. Il giudizio nostro non giudica le cose fatte in varie distanzie di tempo nelle debite e propie lor distanzie, perché molte cose passate di molti anni parranno propinque e vicine al presente e molte cose vicine parranno antiche, insieme coll'antichità della nostra gioventù, e così fa l'occhio infra le cose distanti, che per essere alluminate dal sole, paiano vicine all'occhio, e molte cose vicine paiano distanti.
     
      79. O dormiente che cosa è sonno? Il sonno ha similitudine colla morte; o perché non fai adunque tale opera che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, che vivendo farsi col sonno simile ai tristi morti?
     
      80. L'omo e li animali sono propi[o] transito e condotto di cibo, sepoltura d'animali, albergo de' morti, facendo a sé vita dell'altrui morte, guaina di corruzione.
     
      81. Siccome l'animosità è pericolo di vita, così la paura è sicurtà di quella.
     
      82. Le minacce sol sono arme dello imminacciato.
     
      83. Dov'entra la ventura, la 'nvidia vi pone lo assedio e lo combatte, e dond'ella si diparte, vi lascia il dolore e 'l pentimento.
     
      84. Raro cade chi ben cammina.
     
      85. L'ordinare è opera signorile, l'operare è atto servile.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131