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      Questo medesimo accade nelli ingegni, che 'n iscambio dello esercizio, si dànno all'ozio; i quali, a similitudine del sopradetto rasoro, perden la tagliente sua suttilità e la ruggine della ignoranzia guasta la sua forma.
     
      30. FAVOLA. Una pietra novamente per l'acque scoperta, di bella grandezza, si stava sopra un certo loco rilevata, dove terminava un dilettevole boschetto sopra una sassosa strada, in compagnia d'erbette, di vari fiori di diversi colori ornata, e vedea la gran somma delle pietre che nella a sé sottoposta strada collocate erano. Le venne desiderio di là giù lasciarsi cadere, dicendo con seco: "Che fo qui con queste erbe? io voglio con queste mie sorelle in compagnia abitare". E giù lassatosi cadere infra le desiderate compagne, finì suo volubile corso; e stata alquanto, cominciò a essere da le rote de' carri, dai piè de' ferrati cavalli e de' viandanti, a essere in continuo travaglio; chi la volta, quale la pestava, alcuna volta si levava alcuno pezzo, quando stava coperta dal fango o sterco di qualche animale, e invano riguardava il loco donde partita s'era, innel loco della soletaria e tranquilla pace.
      Così accade a quelli che della vita soletaria e contemplativa vogliano venir a abitare nelle città, infra i popoli pieni d'infini[ti] mali.
     
      31. Andando il dipinto parpaglione vagabundo, e discorrendo per la oscurata aria, li venne visto un lume, al quale subito si dirizzò, e, con vari circuli quello attorniando, forte si maravigliò di tanta splendida bellezza; e non istando contento solamente al vederlo, si mise innanzi per fare di quello come delli odoriferi fiori fare solìa; e, dirizzato suo volo, con ardito animo passò per esso lume, el quale gli consumò li stremi delle alie e gambe e altri ornamenti.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131