Pagina (59/131)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
      128. DELL'APE. E a molti altri saran tolte le munizioni e lor cibi, e crudelmente da gente sanza ragione saranno sommerse o annegate. O giustizia di Dio, perché non ti desti a vedere così malmenare e tua creati?
     
      129. DELLE PECORE, VACCHE, CAPRE E SIMILI. A innumerabili saran tolti e loro piccoli figlioli, e quelli scannati e crudelissimamente squartati.
     
      130. DELLE NOCI E ULIVE E GHIANDE E CASTAGNE E SIMILI. Molti figlioli da dispietate bastonate fien tolti delle propie braccia delle lor madri e gittati in terra e poi lacerati.
     
      131. DE' FANCIULLI CHE STANNO LEGATI NELLE FASCE. O città marine! io veggo in voi i vostri cittadini, così femmine come maschi, essere istrettamente dei forti legami colle braccia e gambe esser legati da gente che non intenderanno i vostri linguaggi, e sol vi potrete isfogare li vostri dolori e perduta libertà mediante i lagrimosi pianti e li sospiri e lamentazione infra voi medesimi, ché chi vi lega non v'intenderà, né voi loro intenderete.
     
      132. DELLE GATTE CHE MANGIANO I TOPI. A voi, città dell'Africa, si vedrà i vostri nati essere squarciati nelle propie case da crudelissimi e rapaci animali del paese vostro.
     
      133. DELLI ASINI BASTONATI. O natura instaccurata, perché ti se' fatta parziale, facendoti ai tua figli d'alcuni pietosa e benigna madre, ad altri crudelissima e dispietata matrigna? Io veggo i tua figlioli esser dati in altrui servitù sanza mai benifizio alcuno; e in loco di remunerazione de' fatti benifizi, esser pagati di grandissimi martiri; e spender sempre la lor vita in benifizio del suo malefattore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





Dio Africa