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      9. EFFETTO DELLE MIE REGOLE. Se tu mi dicessi: "Che partoriscano queste tue regole; a che son loro bone?"; io ti rispondo ch'elle tengon le briglia all'ingegneri e investigatori a non si las[c]iare promettere a se medesimo o ad altri cose impossibili e farsi tenere matto o giuntatore.
     
      10. E la difinizione dell'anima lascio nelle menti de' frati, padri de' popoli, li quali per inspirazione san tutti li segreti.
      Lascia star le lettere incoronate, perché son somma verità.
     
      11. Chi disputa allegando l'alturità non adopera lo 'ngegno, ma più tosto la memoria.
     
      12. Le buone lettere so' nate da un bono naturale, e perché si de' più laldare la cagion che l'effetto, più lalderai un bon naturale sanza lettere, che un bon litterato sanza naturale.
     
      13. Contro alcuni commentatori che biasiman li antichi inventori donde nasceron le grammatiche e le scienzie, e fansi cavalieri contro alli morti inventori.
     
      14. I' ho tanti v[o]cavoli nella mia lingua materna, ch'i' m'ho piuttosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole, colle quali io possa bene espriemere il concetto della mente mia.
     
      15. Intra li studi delle naturali considerazioni la luce diletta più i contemplanti; intra le cose grandi delle matematiche la certezza della dimostrazione innalza più plecaramente l'ingegni dell'investiganti. La prospettiva adunque è da esser preposta a tutte le traduzioni e discipline umane, nel campo della quale la linia radiosa complicata dà e modi delle dimostrazioni, innella quale si truova la groria non tanto de la matematica quanto della fisica, ornata co' fiori dell'una e dell'altra; le sentenzie della quale, distese con gran circuizioni, io le ristrignerò in conclusiva brevità, intessendo, secondo il modo de la materia, naturale e matematiche dimostrazioni, alcuna volta conchiudendo gli effetti per le cagioni, e alcuna volta le cagioni per li effetti, aggiugnendo ancora alle mie conclusioni alcuna che non sono in quelle, non di meno di quelle si traggano, come si degnerà il Signore, luce d'ogni cosa, illustrare me trattatore della luce, el quale partirò la presente opera in tre parti.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131