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      L'orizzonte, con tutto lo emisperio, era turbo e focoso per li ricevuti vampi delle continue saette. Vedeasi li omini e uccelli che riempievan di sé li grandi alberi, scoperti dalle dilatate onde, componitrici delli colli, circundatori delli gran balatri.
     
      4. Vedeasi per li revertiginosi corsi de' venti venir di lontan paesi gran quantità di torme d'uccelli, e questi si mostravan con quasi insensibile cognizioni, perché, ne' lor raggiramenti, alcuna volta l'una torma si vedean tutti li uccelli per taglio, cioè per la lor minor grossezza, e alcuna volta per la loro maggiore larghezza, cioè in propia faccia; e 'l principio della loro apparizione erano in forma d'insensibile nuvola, e le seconde e le terze squad[r]e si faceva[n] tanto più note, quan[t]'elle più si avvicinavano all'occhio di chi le riguardava.
      E le più propinque delle predette torme declinavano in basso per moto obliquo, e si posavano sopra li morti corpi portati dall'onde di tal diluvio, e di quelli si cibavano; e questo feciono insin che la levità delli infiati corpi morti venne mancando, dove con tardo discenso andaro declinando al fondo delle acque.
     
      5. Vedevasi gente, che con gran sollecitudine apparecchiavan vettovaglia sopra diverse sorte di navili, fatti brevissimi per la necessità.
      Li lustri dell'onde non si dimostravano in que' luoghi, dove le tenebrose piogge colli lor nuvoli refrettevano. Ma dove li vampi generati dalle celeste saette refrettevano, si vedeva tanti lustri fatti da' simulacri de' lor vampi, quante eran l'onde che a li occhi de' circustanti potean refrettere.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





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