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      Quivi non nasce cosa alcuna, salvo alcuni uccelli rapaci, che covano nell'alte fessure del Tauro, e discendano poi sotto i nugoli a fare le lor prede sopra i monti erbosi. Questo è tutto sasso semplice, cioè da' nugoli in su, ed è sasso candidissimo, e in sulla alta cima non si pò andare per l'aspra e pericolosa sua salita.
     
      4. a) Essendomi io più volte con lettere rallegrato teco della tua prospera fortuna, al presente so che, come amico, ti contristerai con meco del misero stato nel quale i' mi trovo. E questo è che ne' giorni passati sono stato in tanti affanni, paure, pericoli e danni, insieme con questi miseri paesani, che avàm d'avere invidia ai morti. E certo i' non credo, che, poiché gli elementi con lor separazione disfeciono il gran caos, ch'elli riunissino lor forza, anzi rabie, a fare tanto nocimento alli omini, quanto al presente da noi s'è veduto e provato, in modo ch'io non posso immaginare che cosa si possin più accrescere a tanto male.
      In prima fummo assaliti e combattuti dall'impeto e furore de' venti; a questo s'aggiunse le ruine delli gran monti di neve, i quali hanno ripieno tutte queste valli e conquassato gran parte della nostra città. E non si contentando di questo, la fortuna con subiti dilu[v]i d'acque ebbe a sommergere tutta la parte bassa di questa città. Oltre a di questo s'aggiunse una subita pioggia, anzi ruinosa tempesta piena d'acqua, sabbia, fango e pietre, insieme avviluppati con radici, sterpi e zocchi di varie piante, e ogni cosa, scorrendo per l'aria, discendea sopra di noi; e in ultimo uno incendio di foco, il qual parea condotto non che da' venti ma da trentamilia diavoli che 'l portassin, ha abbruciato e disfatto tutto questo paese, e ancora non è cessato.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131

   





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