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      .. e lasciare a lui la sua bottega, nella qual lavora con molti lavoranti assai specchi per mandare alle fiere.
     
      10. Io ho uno che, per aversi di me promesse cose assai men che debite, essendo rimaso ingannato del suo prosuntuoso desiderio, ha tentato di tormi tutti li amici, e perché li ha trovati savi e non leggeri al suo volere, m'ha minacciato che troverà tale [inven]zione che mi torrà e benifattori; onde io ho di questo informato Vostra Signoria, acciò (che, volendo questo seminare li usati scandoli, non trovi terreno atto a ricevere i pensieri e li atti della sua mala natura).
      ([A ciò] che, tentando lui fare di Vostra Eccellenzia strumenti della sua iniqua e malvagia natura, rimanga ingannato di suo desiderio).
     
      11. a) Lo volli tenere a mangiar meco, stando a...
     
      b) Andava a mangiare colla guardia, dove, oltre allo star due o tre ore a tavola, ispessi[ssi]me volte il rimanente del giorno era consumato coll'andare in collo scoppietto ammazzando uccelli per queste anticaglie.
      E se nessun de' mia li entrava in bottega, e' faceva lor rabbuffi, e, se alcun lo riprendeva, elli diceva che lavorava per il guarderoba, e nettare armadure e scoppietti.
      Alli danari subito il principio del mese sollecitissimo a riscoterli.
      E per non essere sollecitato lasciò la bottega, e se ne fece una in camera, e lavorava per altri e se in ultimo li feci dire...
      Vedendo io costui rare volte stare a bottega, e che consumava assai, io li feci dire che, se li piaccia, che i' farei co' lui mercato di ciascuna cosa che lui facessi, e a stima, e tanto li darei quanto noi fussimo d'accordo; elli si consigliò col vicino e lasciolli la stanza, vendendo ogni cosa e venne a trovare.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
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