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      448. Delle cose vedute da lontano.
     
      I termini di quell'obietto saranno manco noti, che saranno veduti in maggior distanza.
     
     
      449. Dell'azzurro di che si mostrano essere i paesi lontani.
     
      Delle cose remote dall'occhio, le quali sieno di che color si voglia, quella si dimostrerà di colore piú azzurro, la quale sarà di maggiore oscurità naturale o accidentale. Naturale è quella che è oscura da sé; accidentale è quella che è oscurata mediante l'ombra che le è fatta da altri obietti.
     
     
      450. Quali sono quelle parti de' corpi delle quali per distanza manca la notizia.
     
      Quelle parti de' corpi che saranno di minor quantità saranno le prime delle quali per lunga distanza si perde la notizia. Questo accade perché le specie delle cose minori in pari distanza vengono all'occhio con minor angolo che le maggiori, e la cognizione delle cose remote è di tanto minor notizia quanto esse sono di minor quantità. Seguita dunque, che quando la quantità maggiore in lunga distanza viene all'occhio per angolo minimo, e quasi si perde di notizia, la quantità minore del tutto manca della sua cognizione.
     
     
     
      FINE DEL PRIMO VOLUMESecondo volume
     
     
      Parte terza
      (Continuazione)
     
     
      451. Perché le cose quanto piú si rimuovono dall'occhio manco si conoscono.
     
      Quella cosa sarà manco nota, la quale sarà piú remota dall'occhio. Questo accade perché prima si perdono le parti che sono piú minute, e le seconde, meno minute, sono perse nella maggior distanza; e cosí successivamente seguitando a poco a poco, consumandosi le parti, si consuma la notizia della cosa remota, in modo che alla fine si perdono tutte le parti insieme col tutto; e manca ancora il colore per causa della grossezza dell'aria che s'interpone infra l'occhio e la cosa veduta.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416

   





Continuazione