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      Le figure che poco diminuiscono poco sono remote dall'occhio, onde per necessità sempre il termine naturale dell'orizzonte si scontra nell'occhio della figura ritratta, com'è la figura at che vede la figura ru vicina a sé nella parte piú estrema della piramide atb, cioè ru è minore che at; ma questa tal piramide non è quella che dimanda la prospettiva; conciossiaché quella non si dà in pratiche per avere essa spazio infinito dalla base alla sua punta, e questa di sopra ha sette miglia da essa base alla detta punta.
     
     
      928. Dell'orizzonte.
     
     
     
      L'orizzonte del cielo e della terra finisce in una medesima linea. Provasi, e sia la sfera della terra dnm, e la sfera dell'aria arp, e l'occhio d'esso veditore dell'orizzonte della terra sia b, ed f è il detto orizzonte della terra, nel quale finisce la veduta dell'aria, e pare che a, aria, sia congiunta con f, terra.
     
     
      929. Del vero orizzonte.
     
     
     
     
     
      Il vero orizzonte ha da essere il termine della sfera dell'acqua, la quale sia immobile, perché tale immobilità statuisce superficie equidistante al centro del mondo, come a suo luogo sarà provato. Se il cielo e la terra fossero di piana superficie con inframmissione di spazio equidistante, senza dubbio l'orizzonte de' prospettivi sarebbe all'altezza di quell'occhio che lo vede; ma tali spazi paralleli sarebbe necessario fossero d'infinita distanza, s'essi avessero a parere all'occhio concorrere in linea, cioè in contatto; e questo contatto sarebbe all'altezza dell'occhio di esso risguardatore; ma perché la terra avrebbe minor quantità di piano che non sarebbe quello del cielo, egli accadrebbe che quando la planizie del cielo avesse il suo ultimo termine disceso al pari dell'occhio, l'orizzonte della terra sarebbe alzato all'ombilico del medesimo riguardatore, e per questo non concorrono al medesimo occhio; ma perché tal cielo e terra non sono divisi da spazio di parallela, o vo' dire equidistante planizie, ma di spazio convesso nella parte del cielo, e concavo nella parte che veste la terra, egli accade che ogni parte che ha la superficie della terra può essere orizzonte, il che accadere non può essendo piani il cielo e la terra, come si mostra nel cielo ab e nella terra fe, essendo l'occhio in g e la parete cd, dove gli orizzonti a f del cielo e della terra piani si tagliano ne' punti n m.


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Trattato della Pittura
di Leonardo da Vinci
pagine 416