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      Godevamo una pace di paradiso, e per cagion loro eccoci da capo coi tumulti. F. Ma queste son parole da vigliacco. La libertà, la patria, la virtù ec. ec. M. Che m'importa di patria, di libertà ec. Non sono più quei tempi. Adesso ciascuno pensa ai fatti suoi. F. Lo so meglio di te ma certe cose non vanno dette in piazza. M. E in piazza e in tribuna e dovunque. Questo non è il secolo della virtù ma della verità. La virtù non solamente non si esercita più col fatto (levati pochi sciocchi), ma neanche si dimostra colle parole, perché nessuno ci crederebbe. Oh il mondo è cambiato assai. L'incivilimento ha fatto gran benefizi. F. Sto a vedere che costui mi vuol fare il maestro di filosofia. Murco mio caro, questi insegnamenti noi gli abbiamo su per le dita. La filosofia non è altro che la scienza della viltà d'animo e di corpo, del badare a se stesso, procacciare i propri comodi in qualunque maniera, non curarsi degli altri, e burlarsi della virtù e di altre tali larve e immaginazione degli uomini. La natura è gagliarda magnanima focosa, inquieta come un ragazzaccio; ma la ragione è pigra come una tartaruga, e codarda come una lepre. Se tutto il mondo fosse filosofo, né libertà né grandezza d'animo né amor di patria né di gloria né forza di passioni né altre tali scempiezze non si troverebbero in nessun luogo. Oh filosofia filosofia! Verrà tempo che tutti i mortali usciti di tutti gl'inganni che li tengono svegli e forti, cadranno svenuti e dormiranno perpetuamente fra le tue braccia.


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Operette morali
di Giacomo Leopardi
pagine 308

   





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