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      Oh vedi se questo era nome da rimpiattarlo in un cantuccio della clausola, come ti fossi vergognato di scriverlo. Veramente se Catilina adoperò questa figura al rovescio come tu la reciti, io non mi maraviglio che ei non movesse gli uditori, e ben gli stette che si portarono male e perdettero la giornata.
      Sallustio. Forse io potrei rispondere che dal mio tempo a cotesto ci corre qualche divario d'opinioni e di costumi circa quel che tu dici. Ma in ogni modo il tuo discorso mi capacita, e però scancella questo passo e tornalo a scrivere così come io ti detto.
      Lettore. Dì pure.
      Sallustio. Et quum proelium inibitis memineritis vos gloriam, decus, divitias, praeterea spectacula, epulas, scorta, animam denique vestram in dextris vestris portare.
      Lettore. Ecco fatto. Così mi piace e sta bene. Salvo che i cinque ultimi capi hanno tanto di persuasivo, che io comincio a temere del successo della battaglia, se Antonio o Petreio non fanno alle loro genti un'altra orazione su questa corda.
     
     
      SOMMARIO
     
      OPERETTE MORALIStoria del genere umano
      Dialogo d'Ercole e di Atlante
      Dialogo della Moda e della Morte
      Proposta di premi fatta dall'Accademia dei sillografiDialogo di un folletto e di uno gnomo
      Dialogo di Malambruno e di Farfarello
      Dialogo della Natura e di un'Anima
      Dialogo della Terra e della Luna
      La scommessa di Prometeo
      Dialogo di un fisico e di un metafisicoDialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare
      Dialogo della Natura e di un Islandese
      Il Parini ovvero della Gloria
      Capitolo primoCapitolo secondo
      Capitolo terzo


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Operette morali
di Giacomo Leopardi
pagine 308

   





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