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      La sventura in gran parte lo fece tale, e l'occorrergli spessissimo di difendersi ec. e in qualunque modo parlar di se, perch'io sosterrò sempre che gli uomini grandi quando parlano di se diventano maggiori di se stessi, e i piccoli diventano qualche cosa, essendo questo un campo dove le passioni e l'interesse e la profonda cognizione ec. non lasciano campo all'affettazione e alla sofisticheria cioè alla massima corrompitrice dell'eloquenza e della poesia, non potendosi cercare i luoghi comuni quando si parla di cosa propria, dove necessariamente detta la natura e il cuore, e si parla di vena, e di pienezza di cuore. Onde quello che si dice della utilità derivante agli scrittori dal trattare materie presenti, a miglior dritto si dee dire del parlare di se stesso comunque paia a prima vista che il parlar di se non debba interessar gran fatto gli uditori, [30]cosa falsissima: e si veda nel migliore e più celebre pezzo del Bossuet, quello in fine all'Oraz. di Condé che effetto fa l'introduzione di se stesso, al qual pezzo io paragono quello di Cicerone nella Miloniana (ch'è forse la sua migliore Orazione come questo è forse il più gran pezzo di essa) il quale si combina parimente ch'è nel fine, dove per intenerire i giudici introduce menzione di se stesso, e mi par che faccia un effetto incredibile, come e più di quello che fa il Bossuet, tanto può l'introdurre se stesso nei discorsi eloquenti, al contrario di quello che si crede.
     
      La duttilità della lingua francese si riduce a potersi fare intendere, la facilità di esprimersi nella lingua italiana ha di più il vantaggio di scolpir le cose coll'efficacia dell'espressione, di maniera ch'il francese può dir quello che vuole, e l'italiano può metterlo sotto gli occhi, quegli ha gran facilità di farsi intendere, questi di far vedere.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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