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      Anzi forse questa accresceva allora l'intensitā del godimento, o della risoluzione di godere. Applicate anche questa settima considerazione ai vecchi. V. p.121. pensiero 3. e confrontalo, rettificalo, ed accrescilo con questo, e questo con quello.
      (23. ottobre 1820.)
     
      I principi non possono essere amati per altra passione che per quella che consiste nell'amor di parte. [300]L'ambizione, l'avarizia ec. cadono sotto la categoria dell'interesse, consistono nel freddo calcolo dell'egoismo, e perciō spettano alla ragione, tutto l'opposto del fervido, irriflessivo e cieco impeto della passione. E chi sacrifica se stesso al principe per ambizione, avarizia, o altre mire di propria utilitā, non si sacrifica veramente al principe ma a se stesso, e tanto quanto lo crede utile a se stesso, e in caso diverso, abbandona la sua causa. Ma l'amor di parte conduce a sacrificarsi furiosamente, e senza riserva nč condizione nč ritegno nč calcolo veruno, all'oggetto di questo amore, e cosė la passione primieramente č pių forte della ragione e dell'interesse, e conduce ad affrontare molto maggiori ostacoli e pericoli; in secondo luogo non č soggetta a cambiar di strada secondo le circostanze, come l'interesse che da una causa porta a difenderne un'altra, secondo che meglio torna. I principi dunque non potendo esser favoriti dai sudditi per altra passione che per la sopraddetta, e l'interesse non essendo nč cosė forte, nč molto meno cosė costante, la ragione poi essendo inoperosissima (giacchč vediamo tutto giorno che quella parte [301]dei sudditi la quale ama o favorisce il suo governo per mera persuasione, come anche quella che lo odia nello stesso modo, č la parte pių immobile e pių passiva del popolo), debbono fomentare l'amor di parte.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913