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      Ib. p.227.
     
      Di uno sciocco che sempre vien fuori colla logica, dove ha gran presunzione, e la caccia in tutti i discorsi. Egli č propriamente l'uomo definito alla greca; un ANIMALE logico.
     
      Il gusto decisamente di preferenza che ha questo secolo per le materie politiche, č una conseguenza immediata e naturale, della semplice diffusione dei lumi, ed estinzione dei pregiudizi. Perchč quando per una parte non si pensa pių colla mente altrui, e le opinioni non dipendono pių dalla tradizione, [310]per l'altra il sapere non č pių proprio solamente di pochi, i quali non potrebbero formare il gusto comune; allora le considerazioni cadono necessariamente sopra le cose che c'interessano pių da vicino, pių fortemente, pių universalmente. L'uomo pregiudicato o irriflessivo, segue l'abitudine, lascia andar le cose come vanno, e perchč vanno e sono andate cosė, non pensa che possano andar meglio. Ma l'uomo spregiudicato e avvezzo a riflettere, com'č possibile che essendo la politica in relazione continua colla sua vita, non la renda l'oggetto principale delle sue riflessioni, e per conseguenza del suo gusto? Nei secoli passati, come in quello di Luigi 14. anche gli uomini abili, non essendo nč spregiudicati, nč principalmente riflessivi, della politica conservavano l'antica idea, cioč che stesse bene come stava, e toccasse a pensarvi solamente a chi aveva in mano gli affari. Pių tardi, gli uomini spregiudicati non mancavano, ma eran pochi: pensavano e parlavano di politica, ma il gusto non poteva essere universale.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Luigi