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      Del resto paragonate questo tratto del carattere Romano a quei tempi, col carattere francese oggidì, nazione snervata dall'eccessiva civiltà, col carattere de' loro uomini più insigni per l'azione; e ci troverete un'evidente conformità.
      (5. Gen. 1821). V. p.620. fine. e 629. capoverso 1.
     
      Alla p.466. pensiero 1. Quippe ita se res habet, ut plerumque, qui fortunam mutaturus Deus, (Voss. leg. cui fortunam. al. delent ?? qui, et melius) consilia corrumpat, efficiatq., QUOD MISERRIMUM EST, ut quod accidit, etiam merito accidisse videatur, et casus in culpam transeat. Velleio II. 118. sect.4.
      (6. Gen. 1821.)
     
      Non punir mai l'ingiuria che non hai meritata, nè lasciare impunita quella che hai meritata. [477]Perdona al tuo calunniatore, punisci il tuo detrattore. Non far caso di chi ti schernisce a torto, ma piglia vendetta di chi ti motteggia a ragione.
      (7. Gen. 1821.)
     
      Alla p.375. principio. In questo proposito, la differenza o dell'ingegno o del giudizio, si può vedere in Livio, il quale è il poeta della storia, poeta vero e grande, e degno di servir di studio e di maestro ai poeti; e nondimeno è il modello splendidissimo della più perfetta prosa. Laddove costoro, e pessimi prosatori, (7. Gen. 1821.) e non perciò migliori poeti ordinariamente. V. p.526. capoverso 1.
     
      Alla p.472. Tanto più che quella guerra, come consistente in domar popoli affatto barbari, non pare che fosse finita con trattato, nè con altri mezzi artifiziali, ma solamente con quel semplice fine che deriva dalla forza. V. Floro IV. 12. sect.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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