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      Movent, et inde certamen. Parla dei Galli Senoni conversis a Clusio, Romamque venientibus, come [502]soggiunge immediatamente. E II. 8. quum ingenti strepitu ac tumultu movisset ex Asia (Antiochus). (14. Gen. 1821.) V. Sveton. in D. Julio c.60.1. e quivi le note degli eruditi.
     
      Come dice Dante Quinci si va, CHI vuole andar per pace, idiotismo assai comune e usitato nella nostra lingua, così anche i latini. Floro II. 15. sul principio: Atque SI QUIS trium temporum momenta consideret, primo commissum bellum, profligatum secundo, tertio vero confectum est. Parla delle 3. guerre Puniche. (14. Gen. 1821.). Più manifesto, e conforme all'uso italiano è questo idiotismo (vero idiotismo, perchè non è locuzioneregolare, anzi falsa secondo la dialettica e la costruzione) in Orazio Od. 16. l. .2. v.13. VIVITUR parvo bene, CUI paternum ec. cioè si cui (che neppur essa sarebbe locuzione regolarissima) ma è omesso il si, come appunto in italiano.
     
      Floro II. 15. Sed huius caussa belli (tertii Punici) (scil. fuit), quod contra foederis legem (Carthago) adversus Numidas quidem semel parasset classem et exercitum, frequens autem Masinissae fines territabat. Sed huic bono socioque regi favebatur. Questa enallage o transizione da parasset a territabat qui non conviene. Trovo però in altre edizioni territaret. Ma di più quel quidem e quell'autem sono particelle avversative, o disgiuntive. Ma come ora si legge, queste particelle non possono servire, ed effettivamente non servono ad altro, che a distinguere i Numidi da Massinissa.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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