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      E cosė [1123]dite dell'a di facere, mutata nel perfetto in e, o per dolcezza, o per arbitrio, o per innovazioni introdotte dal tempo, e non primitive; ma in ogni modo, mutata e non omessa. Cosė texi e tectum di tegere, sono lo stesso che tegsi e tegtum. V. p.1153.
      2. Dico che tutti i suddetti verbi radicali e regolari, avendo una sola sillaba radicale, hanno due sole sillabe nella prima persona presente singolare indicativa, due parimente nella terza persona, (come i verbi ebraici nella terza persona del perfetto ch'č la loro radice) e tre nell'infinito.
      3. Dico che tutti, o almeno quasi tutti i verbi latini regolari che hanno pių di una sillaba radicale, pių di due sillabe nella prima e terza persona presente singolare indicativa, pių di tre sillabe nell'infinito; non sono radicali, ancorchč paiano, ma derivati, ancorchč non si trovi da che fonte.
      Bisogna eccettuare da queste regole i verbi regolari della quarta congiugazione che hanno due sillabe radicali e perpetue, come audi in audire. Bisogna, dico, eccettuarli quanto alla regola di una sola sillaba radicale, non quanto a quella di due sole [1124]sillabe nella prima e terza persona indicativa, e di tre sole nell'infinito. Nell'infinito, audire, sentire ec. č chiaro che hanno tre sole sillabe. Cosė nella terza persona indicativa č chiaro che ne hanno due sole, audit, sentit. Nella prima persona audio, sentio pare che n'abbiano tre. Ma io non dubito che anticamente non si contassero queste e siffatte voci per composte di due sole sillabe, considerando e pronunziando per esempio l'io di audio, come dittongo.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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