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      Figuratevi [1198]di vedere un uccello Americano di specie da voi non prima veduta. Questa č specie e non genere, e voi per giudicarne potete paragonarla alle altre specie di uccelli che conoscete. Tuttavia probabilmente sbaglierete il giudizio; voglio dire, p.e. vi parranno sproporzioni quelle che agli Americani assuefatti a vederne, parranno proporzioni, e bellezza: e viceversa agli Americani parranno sproporzionati e brutti molti uccelli di specie e di forme assai differenti dai loro, e ch'essi non sono accostumati a vedere. Cosė discorrete d'ogni sorta di oggetti o naturali o artifiziali.
      E passando da queste osservazioni, al buono e al cattivo, vedrete come nessuna cosa possibile sia buona nč cattiva, nč pių o meno perfetta ec. isolatamente, ma solo comparativamente; e che per conseguenza non esiste il buono nč il cattivo assoluto, ma solo il relativo.
      Voglio prevenire un'obbiezione. Diranno che l'uomo naturalmente, e senza osservazione ed esame preferisce un altro uomo, o una donna giovane a una vecchia, e che quindi l'idea della bellezza č assoluta.
      1. Potrei dire che al fanciullo non accade cosė prima di avere acquistata coll'esperienza de' sensi, [1199]la facoltā comparativa: ed aggiungerei che io mi ricordo di aver da fanciullo giudicato belli alcuni vecchi, e pių belli ancora di altre persone ch'erano giovani. E ciō per le ragioni dette p.1191. fine-1193.
      2. Ma la vera e piena risposta č che questo non appartiene alla sfera della bellezza.
     
      Il metafisico non deve lasciarsi imporre dai nomi, ma distinguere le diverse cose che si denotano sotto uno stesso nome.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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