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      Da hulh dunque pronunziato alla francese, e doppiamente aspirato, ovvero da hilh, fecesi hulf o hilf all'eolica, il che in latino (e in molte altre lingue per la somiglianza delle labiali f e v) pronunziossi, come abbiamo veduto, o da principio [1280]o col tempo hilv. Anzi il digamma eolico non doveva esser altro che una cosa di mezzo tra f e v, ed un'aspirazione che tenea della consonante, e tale divenne pienamente nel seguito. (Aspirazioni considerate per consonanti formali, ne ha pure lo spagnuolo ec.) Da hilv i latini, secondo il loro costume, fecero silv. E finalmente come presso i greci l'aspirazione H perdendosi affatto, passò ad esser lettera, e desinenza di ??? e cessò di esser carattere radicale; così presso i latini la parola silv, raddolcendosi e formandosi la lingua, venne a ricevere la sua vocale terminativa a.
      Ecco quanti cangiamenti dovè subire la radice hulh o hilh (seppur questa fu la primissima parola) secondo le differenze de' popoli e de' tempi, prima ancora di passare dal suo semplice stato di radice a parola derivativa o composta, anzi prima pur di subire alcuna inflessione, giacchè ??? e silva essendo nominativi non hanno inflessione veruna. Ed aggiungete ancora, prima di divenir selva in italiano, giacchè la radice di questa parola italiana è parimente quell'hulh, e così tutte le più moderne parole che giornalmente oggi si parlano, hanno la loro antichissima, e per lo più irreconoscibilissima radice nelle lingue primitive.
      Queste non sono etimologie stiracchiate, nè sogni, benchè etimologie lontanissime.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Aspirazioni