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      Ma queste perfezioni, son tali solamente nel sistema delle cose che noi conosciamo, vale a dire in un solo dei sistemi possibili; anzi solamente in alcune parti di esso, in altre no, come ho provato in tanti altri luoghi: e quindi non sono perfezioni assolutamente, ma relativamente: nè sono perfezioni in se stesse, e separatamente considerate, ma negli esseri a' quali appartengono, e relativamente alla loro natura, fine ec. nè sono perfezioni maggiori o minori di qualunque altra ec. e quindi non costituiscono l'idea di un ente assolutamente perfetto, e superiore in perfezione a tutti gli enti possibili; ma possono anche essere imperfezioni, e talora lo sono, pure relativamente ec. Anche la necessità di essere, o di essere in un tal modo, e di essere indipendentemente da ogni cagione, è perfezione relativa alle nostre opinioni ec. Certo è che distrutte le forme Platoniche preesistenti alle cose, è distrutto Iddio.
      (18. Luglio 1821.)
     
      Il nostro gli, il nostro gn, e simili suoni, sono distinti da tutti gli altri, e volendo esattamente rappresentarli converrebbe farlo con caratteri particolari e distinti. Giacchè il gli, benchè partecipi del suono di g e di l ne partecipa come [1343]suono affine, alla maniera di tanti altri, che pur si distinguono da' loro affini, con caratteri propri; ma in realtà non è nè g, nè l, e non contiene precisamente nessuno dei due, ed è una consonante distinta, ed unica, quando anche si voglia chiamare composta, come la z. La quale sarebbe male espressa con ts o ds ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Platoniche Iddio