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      Giacchè anche le altre nazioni si attribuivano origini e fasti mitologici ec. ec. ec.
      [1445]Delle feste nazionali e patriotiche de' greci e de' romani, e della loro somma influenza sull'eroismo della nazione, v. Thomas Essai sur les Éloges, ch.6. p.65-66. ch.12. p.149. ch.10. p.117. il Meursio e gli altri che hanno scritto De Festis Graecorum o Romanorum.
      I trionfi presso i Romani erano vere feste nazionali, benchè non anniversarie. Nè faceva alcun danno che forse la principal parte dell'onore di quella festa fosse renduto a un uomo vivo. 1. Non era egli che se lo decretava, nè una truppa di servi e di adulatori che glielo concedeva, ma il senato ec. uguale a lui ec. 2. Per quanto egli fosse potente, non era mai più potente del popolo, che celebrava la festa; anzi era in istato di tornare un giorno o l'altro come qualunque privato. 3. L'esempio suo non era inimitabile ai romani, a' quali tutti era aperta la carriera degli offici pubblici. 4. Bench'egli facesse la principal figura, la festa era però nazionale, perchè concerneva le vittorie riportate dalla stessa nazione sopra i nemici suoi propri, e non quelli del Generale. 5 Il Generale era un [1446]vero rappresentante della nazione, perch'eletto da essa ec. e non rappresentante del principe, o rappresentante, come dicono, di Dio. 6. Questo era in somma un premio che la nazione libera e padrona concedeva spontaneamente a un suo suddito, e quindi l'effetto di dette feste, era quello dei grandi premi che eccitano alla emulazione, ed animano col desiderio e la speranza di conseguirli.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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