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      Le qualità più eroiche e più poetiche, lo stesso sentimento, entusiasmo, genio, la stessa immaginazione diventa impoetica, s'ella non si considera come dono della natura; e lo scrittor di gusto, e massime il poeta deve ben guardarsi dal considerarla altrimenti, o dal presentarla sotto altro aspetto. Virgilio diverrebbe nella nostra immaginazione poco diverso da Mevio (qual egli era infatti naturalmente), Achille da Tersite; Newton si riconoscerebbe superiore per solo caso al più povero fisico peripatetico.
      (20. Agos. 1821.)
     
      Come la grazia sia relativa si riconosce anche in ciò. Un aspetto femminile negli uomini è veramente sconveniente perch'è fuor dell'ordinario. Pur questa sconvenienza alle donne bene spesso par grazia, agli uomini bruttezza; ed io ho veduto de' visi e delle forme femminili che agli uomini facevano nausea, far gran fortuna e colpo nelle donne al solo primo aspetto, ed esser da loro generalmente riputate bellissime. Così viceversa può dirsi del [1529]maschile nelle donne. (V. la p.1522.) E tali altre infinite differenze si trovano ne' due sessi, circa al senso e al giudizio della grazia, come del bello.
      (20. Agos. 1821.)
     
      E notate che, stante il gusto naturale che hanno le donne per la forza negli uomini, e gli uomini per la debolezza nelle donne, parrebbe che il fatto dovesse andare all'opposto di ciò che ho detto qui sopra. Ma oltre che i gusti naturali si alterano sommamente, infinite sono le modificazioni, le facce, le differenze di un medesimo gusto, e degli effetti suoi. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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