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      Vale a dire che il Decalogo contiene i principii generali delle convenienze delle azioni in una società umana, pel bene di essa. Il generale contiene tutti i particolari: ma questi sono infiniti e diversissimi. Le convenienze loro rispetto alle azioni, variano secondo gli stati delle società, e della società in genere. L'antica legge Ebraica permetteva il concubinato, fuorchè colle donne forestiere ec. L'odio del nemico costituiva lo spirito delle antiche nazioni. Ecco le leggi di Mosè tutte patriottiche, ecco santificate [1641]le invasioni, le guerre contro i forestieri, proibite le nozze con loro, permesso anche l'odio del nemico privato. E Gesù comandando l'amor del nemico, dice formalmente che dà un precetto nuovo. Come ciò, se la morale è eterna e necessaria? Come è male oggi, quel ch'era forse bene ieri? Ma la morale non è altro che convenienza, e i tempi avevano portato nuove convenienze. Questo discorso potrebbe infinitamente estendersi generalizzando sullo stato del mondo antico e moderno, e sulla differente morale adattata a questi diversi stati. L'uomo
      isolato non aveva bisogno di morale, e nessuna ne ebbe infatti, essendo un sogno la legge naturale. Egli ebbe solo dei doveri d'inclinazione verso se stesso, i soli doveri utili e convenienti nel suo stato. Stretta la società, la morale fu convenienza, e Dio la diede all'uomo appoco appoco, o piuttosto ora una ora un'altra, secondo i successivi stati della società: e ciascuna di queste morali era ugualmente perfetta, perchè conveniente; e perfetto è l'uomo isolato, senza morale.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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