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      (8. Sett. 1821). Puoi vedere Corinne t.2. liv.14. c.1. p.335. V. p.1690. fine.
     
      Alla p.1113. verso il fine. Si può notare che i verbi continuativi composti, cioè con preposizione o comunque (come subvectare ec. ec.) ora sono continuativi di altri verbi parimente composti (come di subvehere), ora sono immediatamente composti dal continuativo semplice del verbo semplice.15 E quindi ora hanno il significato analogo al continuativo del semplice, e modificato dalla preposizione ec. ora sono continuativi del significato del verbo composto che serve loro di positivo. Talvolta, anzi bene spesso hanno l'uno e l'altro significato. P.e. subjectare, ora vale gittar di sotto in su come composto di sub e jactare; ed ora sottoporre, metter sotto, come formato da subiectus di subiicere. V. Forcellini. (Quindi il nostro suggettare, soggettare, assoggettare ec. franc. assujettir, spagn. sujetar, i quali però hanno un senso ignoto alla buona latinità, e [1657]stanno propriamente per subiicere, perduto nelle nostre lingue, come gettare, jeter ec. cioè jactare, per iacere, e così molti altri continuativi.) Si trova anche in Corippo subjactare, millantare, che non ha altro senso se non di sub e iactare, di cui è composto. Del resto i detti continuativi composti possono 1. non avere nessun composto che serva loro di positivo, o possa servire, 2. non avere nessun continuativo del semplice, da cui possano derivare, come adlectare da adlicere, non ha nessun continuativo del semplice lacere, da cui possa esser composto ec. ec. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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