Pagina (1328/1913)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Nè solo gli uomini di campagna, ma tutti coloro che appartengono alle classi indigenti o laboriose ec. dimostrano gli stessi effetti. Ciò manifesta la misericordia della natura, e dimostra che ella ha sibbene dato agli uomini naturali, vivissimi e frequentissimi e facilissimi piaceri, ma contuttochè gli abbia resi conseguentemente soggetti alla veemenza straordinaria [1678]del dolore, non però, come parrebbe che dovesse essere, gli ha assoggettati alla frequenza, nemmeno di un dolor moderato, e quale si prova sì spesso dagli uomini civili. Parte la rozzezza del loro cuore, e il nessuno sviluppo (o piuttosto analoga modificazione) delle facoltà produttrici del dolore, della sensibilità ec.; parte la continua e viva distrazione prodotta nell'uomo naturale da' bisogni, dalle fatiche, ec. ec. l'assuefazione a certe sofferenze ec. li preserva dalla facilità di addolorarsi, gli addomestica alle disgrazie della vita, li rende più disposti a godere che a soffrire, facili a dimenticare il male, incapaci di sentirlo profondamente, se non di rado ec. Anche gli uomini civili, abitualmente, o straordinariamente occupatissimi, sono nello stesso caso. Così pure gli uomini avvezzi alle disgrazie ec. ec.
      (11. Sett. 1821.)
     
      È noto che anticamente il dittongo ae de' latini scrivevasi e pronunziavasi alla greca ai (v. i gramatici.) Or questa pronunzia e scrittura antichissima l'italiano la conserva [1679]anche oggi nel latino vae, greco ????, ch'egli scrive e pronunzia guai, mutato il v in gu, come in guado, guastare, da vadum vastare. ec.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913