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      Così accade in certo modo riguardo allo stile e alle parole, che sono, come ben dice Pindemonte, non la veste, ma il corpo de' pensieri. E quanto prevalga l'effetto dello stile a quello de' pensieri, (benchè spessissimo il lettore non se ne accorga, nè sappia distinguere le cose dalle parole, ed attribuisca a' soli pensieri l'effetto che prova, nel che in gran parte consiste l'arte dello stile) interrogatene la storia d'ogni letteratura.
      (13. Sett. 1821.)
     
      Alla p.1691. Non parlo della eloquenza, e della sua forza di persuader l'uomo di ciò che vuole. Ma quante volte, leggendo p.e. un [1695]filosofo, siamo al tutto del suo avviso, e poi leggendone uno contrario, mutiamo parere, e tornando a leggere il primo, o altro dello stesso sentimento, ripigliamo la prima opinione ec. Questa è cosa che accade tutto giorno, o nel leggere o nel discorrere, o si tratti di sentimenti contrarii, o discordi, o non consentanei in tutto o in parte; ed accade anche all'uomo riflessivo ed attento e profondo e libero nel pensare, cioè non facile a esser mosso nè solito dar peso all'autorità, ed al parere altrui, di quelli ch'ei legge, ode ec.
      (14. Sett. 1821.)
     
      Forza dell'assuefazione sull'idea della convenienza. L'uso ha introdotto che il poeta scriva in verso. Ciò non è della sostanza nè della poesia, nè del suo linguaggio, e modo di esprimer le cose. Vero è che questo linguaggio e modo, e le cose che il poeta dice, essendo al tutto divise dalle ordinarie, è molto conveniente, e giova moltissimo all'effetto, ch'egli impieghi un ritmo ec. diviso dal volgare e comune, con cui si esprimono le cose alla maniera ch'elle sono, e che si sogliono considerare nella vita.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Pindemonte