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      ) Infatti, ponetevi supino in modo che voi non vediate se non il cielo, separato dalla terra, voi proverete una sensazione molto meno piacevole che considerando una campagna, o considerando il cielo nella sua corrispondenza e relazione colla terra, ed unitamente ad essa in un medesimo punto di vista.
      Č piacevolissima ancora, per le sopraddette [1747]cagioni la vista di una moltitudine innumerabile, come delle stelle, o di persone ec. un moto moltiplice, incerto, confuso, irregolare, disordinato, un ondeggiamento vago ec. che l'animo non possa determinare, nč concepire definitamente e distintamente ec. come quello di una folla, o di un gran numero di formiche, o del mare agitato ec. Similmente una moltitudine di suoni irregolarmente mescolati, e non distinguibili l'uno dall'altro ec. ec. ec.
      (20. Sett. 1821.)
     
      Quelli che immaginarono una musica di colori, e uno strumento che dilettasse l'occhio colla loro armonia istantanea e successiva, coll'armonica loro combinazione, e variazione, ec. non osservarono che la grande influenza dell'armonia musicale sull'anima, non č propria dell'armonia in modo, ch'essenzialmente non derivi dal suono o dal canto isolatamente considerato; anzi considerando la pura natura di essa influenza, essa spetta pių, o pių necessariamente al suono e al canto che all'armonia o melodia: giacchč il suono o il canto produce (benchč per breve tempo) sull'animo qualch'effetto proprio della musica, ancorchč separato dall'armonia; non cosė questa, divisa [1748]da quello, o applicata a suoni o voci che per natura non abbiano alcuna relazione ed influenza musicale sull'udito umano; come il suono di una tavola, o di pių tavole, il quale ancorchč fosse modulato e distinto perfettamente ne' tuoni, ed applicato alla pių bella melodia, non sarebbe mai musica per nessuno.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913