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      (26. Sett. 1821.)
     
      Quello che ho detto altrove della bellezza o bruttezza il cui giudizio bene spesso si muta, vedendo una persona conosciuta e non riconoscendola, si può estendere non solo ad altri generi di bello e brutto, ma eziandio ad altre qualità degli oggetti, (umani o no) e fino alla statura (quantunque l'idea di questa paia immutabile) della quale ancora, nelle persone conosciute, ci formiamo una certa idea abituale, le cui proporzioni comparative bene spesso si mutano, e crescono o scemano, se per caso vediamo quelle stesse persone senza riconoscerle, ancorchè le vediamo isolate, [1794]e fuori della comparazione d'altre stature, la quale cambia assai spesso l'idea delle proporzioni ec.
      (26. Sett. 1821.). V. p.1801
     
      ???(???????, (io però) ?????? ????????? (??? ?????? ?????????, ???? ?????? ??? ???? ??????? ???? ?? ???? ?????? ?????? ?????????. Parole di Agesilao (modello di virtù, secondo Senofonte, dovunque egli ne parla) a Coti re de' Paflagoni, messegli in bocca da Senofonte, l'uno de' primi maestri di morale a' suoi tempi. (?????????? ???????? ?? ??, ?? ??, §. ??.) Oggi chi volesse dire una sentenza notabile, direbbe tutto il rovescio. Così cambia la morale.
      (26. Sett. 1821.)
     
      Non solo il fanciullo non ha nessun'idea del bello umano, e ha bisogno dell'assuefazione per acquistarla, ma per perfezionarla, e gustare tutti i piaceri che può dar la sua vista, è bisogno un'assuefazione lunga, variata, particolare, e conviene anche per essa divenire intendenti, come per gustare il bello delle arti, o delle scritture.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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