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      Certo che nulla è perfetto in un modo che non è, in un modo in cui le cose non sono; e la natura delle cose che sono, non può corrispondere a quello ch'è fuor di loro, e non è riposto in nessun luogo. Noi sognando andiamo a cercare la perfezione di ciò che vediamo, fuori dell'esistenza, mentr'ella esiste qui con noi, e coesiste a ciascun genere di cose che conosciamo, e non sarebbe perfezione in verun altro caso possibile. Non è maraviglia dunque se tutto ci pare imperfetto, quando per perfetto intendiamo l'esistere in un modo in cui le cose non son fatte, laddove la perfezione non consiste e non ha altra ragione di esser tale, che nel modo in cui le cose son fatte, ciascuna nel suo genere.
     
      [1909]Certo è ancora che le cose propriamente umane ci debbono parer tutte imperfette, perchè in verità son tali. Noi fantastichiamo la perfettibilità dell'uomo, e dopo così immensi (pretesi) avanzamenti del nostro spirito, non siamo più vicini di prima alla nostra supposta perfezione; e quando anche ci si dassero in mano le facoltà e la scienza di un Dio, per comporre un uomo perfetto secondo le nostre idee, non lo sapremmo fare, perchè da che noi immaginiamo una perfezione assoluta, ed unica, non possiamo in eterno sapere in che cosa possa consistere la perfezione dell'uomo, nè di qualunque altro essere possibile, o genere di esseri. Giacchè immaginando un solo ed assoluto tipo di perfezione, indipendente ed antecedente ad ogni sorta di esistenza, tutti gli esseri per esser perfetti debbono essere interamente conformi a questo tipo; dunque tutti perfettamente uguali e identici di natura; dunque da che esistono generi, esiste necessariamente un'immensa imperfezione [1910]nella stessa essenza di tutte le cose, la quale non si può toglier via, se non confondendo tutte le cose insieme, estirpando tutte le possibili nature, esistenti o non esistenti, e tutti i possibili modi di essere, e riducendo un'altra volta il tutto, e l'intera esistenza a quel tipo di perfezione ch'è anteriore all'esistenza, e quindi non esiste.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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