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      Onde i re non hanno conservato altro uffizio che di prestare il nome al governo o alla tirannide, rappresentate il principato, com'essi stessi sono rappresentati talvolta e venerati ne' loro ritratti, e servire alla Cronologia, come i consoli eponimi de' tempi imperiali, a' fasti di Roma. I principi non sono più quasi altro che ritratti della monarchia, dell'autorità. Essi sono i rappresentanti de' loro ministri, e non viceversa. Così oggi il mondo non sa più a chi s'en prendre del bene o del male che riceve dal suo governo, e ubbidisce nel temporale [1913]all'astratto dell'autorità, vale a dire a un essere, una forza invisibile, come nello spirituale ubbidisce a Dio, e come il Tibet ubbidisce al reale ma invisibile Gran Lama. Beata spiritualizzazione del genere umano!
      (13. Ott. 1821.)
     
      Oggi chi conoscendo ed avendo sperimentato il mondo, non è divenuto egoista, se ha niente niente di senso e d'ingegno, non può esser divenuto che misantropo.
      (14. Ott. 1821.)
     
      Ciascuno è in grado di giudicar brevissimamente da se stesso, se il bello o il brutto possa mai essere assoluto. Consideriamo astrattamente la bruttezza di un uomo il più brutto del mondo. Che ragione ha ella in se per esser bruttezza? Se tutti o la maggior parte degli uomini fossero così fatti, non sarebb'ella bellezza? Così discorro d'ogni altro genere di bello o di brutto. Come quello ch'è schifoso per noi, non è schifoso per se stesso, e ad altro genere di esseri, o di animali, può riuscire e riesce [1914]tutto il contrario; come nessun sapore nè odore ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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