Pagina (1479/1913)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E viceversa supponendo il caso contrario. Quindi possiamo osservare, congetturare, specificare, distinguere i diversi effetti che hanno prodotto ne' diversi secoli e le diverse opinioni in cui (dentro i limiti del bello) sono stati avuti gli scrittori italiani di diverso stile, nella stessa Italia: come i trecentisti, paragonati co' cinquecentisti, ec. ec. Quindi possiamo anche notare la istabilità delle riputazioni e degli effetti di un'opera di belle arti, o di scrittura, sulle quali si stima che il giudizio spassionato del pubblico, sia come giusto, così invariabile. Giusto concedo, invariabile nego; massime in lungo corso di secoli, e in qualche diversità di nazioni, e di costumi ec.
      Queste teorie dalla lingua, si possono trasportare ai concetti, alle maniere, e a tutto ciò che nello stile non appartiene alla lingua. Si troveranno gli stessi effetti e le stesse cagioni, dappertutto l'eleganza o la nobiltà, derivante dal pellegrino [1920]o sia tale come proprio, o sia come traslato; e tanta maggiore uniformità si dovrà trovare in detti effetti e cagioni, quanto che le parti dello stile spettanti alla lingua sono così legate con quelle che non le appartengono, che appena se ne possono mai sceverare.
      (14. Ott. 1821.)
     
      Siccome il piccolo è grazioso, così il grande per se stesso, sotto ogni aspetto, (anche il grande però è relativo) è contrario alla grazia. E mal sarebbe accolto quel poeta che personificando p.e. un monte gli attribuisse qualità o sensi dilicati ec. o che attribuisse della grandezza a qualunque soggetto da lui descritto o trattato come grazioso o delicato; o che introducesse la grandezza qualunque, in un genere o argomento grazioso ec. se ciò non fosse per un contrasto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Italia