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      Certo è che considerando i colori isolatamente e senza applicarli ai diversi oggetti colorati, naturali o artefatti, (i quali sono piacevoli o dispiacevoli per altri generi d'armonie) poco o nulla di armonia o disarmonia, di gusto o disgusto, sente l'uomo nelle diverse combinazioni e gradazioni di colori, quando essi non esprimono nulla. Laddove le diverse combinazioni e disposizioni e gradazioni de' sapori e de' suoni non possono essere senz'armonia o disarmonia, gusto o disgusto del palato o dell'udito, e questo maggiore o minore.
      La causa di questa differenza, non è altra che la mancanza di assuefazioni determinanti e creanti l'armonia o disarmonia de' colori puri. E la causa di questa (se non totale, quasi totale) mancanza (che rende ridicolo il tentativo fatto di una musica a colori), non può esser altra, secondo me, che la stessa immensità delle assuefazioni, [1944]sensazioni, esercizi, occupazioni variatissime della vista, applicandola sempre agli oggetti, la distrae dal considerare le loro qualità visibili indipendentemente da essi, in modo bastante a formarsi di esse sole assuefazioni bastanti a rendere armonica o disarmonica la loro pura composizione. La vista è il più materiale di tutti i sensi, e il meno atto a tutto ciò che sa di astratto. Perciò la vista e i suoi piaceri sono le predilette sensazioni dell'uomo naturale. ec. ec. ec. V. Costa, Dell'Elocuzione.
      Per lo contrario dovremo dire dell'odorato, il quale essendo il meno esercitato de' sensi umani, non si è creato neppur esso veruna sufficientemente determinata armonia o disarmonia nelle sue sensazioni cioè negli odori.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Costa Dell'Elocuzione