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      (22. Ott. 1821.)
     
      Gli spiriti mediocri sono sempre facilmente persuadibili a credere o a fare, e in qualunque modo riducibili all'uomo di talento, o al furbo, o a chi per qualsivoglia circostanza ha, o sa prendere su di loro un certo ascendente. L'ostinazione è propria degli spiriti piccoli e dei grandi, o degli spiriti più o meno inferiori o superiori alla mediocrità, ma di quelli più che di questi. Lo stesso dico in ordine alla suscettibilità di esser consolati. Se non che gli spiriti grandi ne sono meno suscettibili dei piccoli, perchè il vero, ch'essi ben intendono, non è mai consolante, e perchè il consolatore non li può facilmente ingannare, ch'è l'unico modo di consolare.
      (22. Ott. 1821.)
     
      In tutte le congiugazioni, anzi in tutti i verbi di tutte tre le lingue figlie della latina, la caratteristica inseparabile dal futuro indicativo si è la r. Al contrario nelle congiugazioni latine che noi conosciamo, nel cui futuro indicativo la r non è mai caratteristica, e non entra [1971]mai nella desinenza. Or questa qualità delle dette tre lingue, non può attribuirsi alla corruzione particolare che ricevette la lingua latina in Francia, Spagna, Italia, indipendentemente l'una dall'altra; ma essendo comune, e costantissima in tutte tre, manifesta chiaramente un'origine comune. Or questa non essendo la lingua latina scritta, non può essere altro che l'antica volgare ugualmente diffusa e comunicata alle tre nazioni. Mi par dunque evidente che nel latino volgare la caratteristica di tutti i futuri indicativi fosse la r. Questa proprietà del volgare latino, mi par che s'abbia da tenere per dimostrata.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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