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      Si può dir che il se stesso diviene allora più piccolo e ristretto che può, affine di conservarsi, e consente a gettare tutte le proprie parti non necessarie, per salvare quel tanto ch'è [2208]inseparabile dal suo essere, che lo forma, e in cui esso necessariamente e sostanzialmente consiste.
      L'egoismo del timore spingeva gli Americani (ed altri antichi, massime ne' grandi disastri ec. o altri popoli barbari) ad immolar vittime umane ai loro Dei, fatti veramente dal timore (primos in orbe deos fecit timor), e non per altra cagione rappresentati e adorati da essi sotto le forme più mostruose e spaventose. Laonde il loro timore essendo abituale, il detto effetto dell'estremo egoismo di questa passione, doveva fra essi e tra coloro che si trovarono o si trovano in simili circostanze, essere un costume.
      (1. Dic. 1821.)
     
      Ho detto che l'uomo di gran sentimento più presto degli altri è soggetto a divenire indifferente sì nel resto, sì quanto alle sventure. Ciò vuol dire ch'egli forma l'abito delle sventure (così dite del resto) [2209]più facilmente e prontamente degli altri. E per due cagioni. 1. Perchè più soffre essendo più sensibile, onde le cause dell'assuefazione che sono l'esercizio, e la ripetizion delle sensazioni, essendo in lui maggiori che negli altri, più presto la cagionano. Oltre ch'egli più vivamente le sente ond'è soggetto a sventure maggiori e per numero e per grado di forza ec. 2. Perch'egli è anche per se stesso e indipendentemente dalle circostanze, più assuefabile degli altri.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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