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      E la minore anzi niuna somiglianza che avrebbe avuta col materiale delle lingue moderne e viventi, sarebbe stato uno scoglio di meno alla sua purità, ed eleganza, alla conservazione della sua vera indole, e in vece del latino barbaro, si sarebbe scritto un greco puro, e la barbarie non avrebbe dovuto esser cagione di abbandonarla, come la latina, barbara anche oggi negli scrittori tedeschi ec. che la usano.
      Oltre il gran vantaggio, scioltezza ec. che avrebbe recato agl'intelletti, alla concezione e all'espressione delle idee, alla chiarezza e facilità dell'una e dell'altra, la familiarità la pratica e l'uso di quella onnipotente [2212]lingua.
      (2. Dic. 1821.)
     
      Non si pensa se non parlando. Quindi è certissimo che quanto la lingua di cui ci serviamo pensando, è più lenta, più bisognosa di parole e di circuito per esprimersi, ed esprimersi chiaramente, tanto (in proporzione però della rispettiva facoltà ed abitudine degl'intelletti individuali) è più lenta la nostra concezione, il nostro pensiero, ragionamento e discorso interiore, il nostro modo di concepire e d'intendere, di sentire e concludere una verità, conoscerla, il processo della nostra mente nel sillogizzare, e giungere alle conseguenze. Nella maniera appunto che una testa poco avvezza a ragionare, più lentamente tira da premesse evidenti e ben concepite, e legate ec. una conseguenza parimente manifesta (il che accade tuttodì negli uomini volgari, ed è cagione della loro poca ragionevolezza, della loro piccolezza, tardità nell'intendere le cose più ovvie, piccolezza, volgarità, oscurità di [2213]mente ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913